Una lenta schiera di veicoli, in movimento in ordine serrato, dieci automobili e due furgoncini, discendono la valle, da Fuipiano sino a Ponte San Pietro. Procedono compatti, in fila indiana con velocità costante di quaranta chilometri orari, come avviene nella formazione militare di una colonna di vecchi CM (ne guidavo uno, quando ero a fare il soldato).
Il lento incedere è giustificato dal prezioso e pesante carico: quintali di libri da portare altrove. Oggi il Centro Studi Valle Imagna ha dato il via al trasferimento del proprio magazzino librario, da oltre dieci anni ospitato presso uno stabile del Comune di Fuipiano, in Alta Valle Imagna, che d’ora in poi ha trovato collocazione presso la Fondazione Legler di Brembate di Sopra. Si tratta di alcune decine di migliaia di volumi.
Il reparto di veicoli, carichi all’inverosimile di libri, si è mosso in ordine chiuso sullo stesso itinerario diretto alla Bassa, lasciando alle spalle la bella chiesa di Fuipiano con il Resegone dietro al quale, la sera, il sole fa capolino.
Laggiù, sull’asse pedemontano che costeggia il Brembo, ad attendere il drappello di volontari alla guida dei loro veicoli, ampi e accoglienti spazi paiono desiderosi di vivere una nuova esperienza. I dodici autisti, provenienti chi da Costa e chi da Fuipiano, chi da Bergamo e chi da Milano, hanno risposto con generosità all’appello del Centro Studi per il trasloco. È solo l’inizio. Sabato prossimo e l’altro ancora ripeteremo l’azione, sempre con ritrovo alle ore 14 presso la chiesa di Fuipiano, utilizzando tutti i mezzi a disposizione.
Probabilmente nessuno si è accorto di quella colonna di veicoli carichi di libri, fatta forse eccezione per qualche automobilista indispettito a causa del rallentamento della circolazione stradale. Il sabato pomeriggio la gente pensa ad altro, al divertimento o al riposo del fine settimana, mentre le vetrine dei negozi si vestono di nuovi colori e diversificano le proposte per i consumi, soprattutto in vista del Natale.
Alla guida della mia utilitaria, rigonfiante di vocabolari "bergamasco-italiano-latino" dell’abate Giovanni Battista Angelini (sec. XIX), dal capo della colonna osservo fuori dai finestrini ambienti e persone in movimento. Nessuno fa caso a ciò che sta accadendo, al carico di memorie e al patrimonio culturale che se ne sta andando dalla valle. Noemi, su Facebook, riflette sul fatto che il Centro Studi Valle Imagna “debba traslocare fuori territorio”. Lei e pochi altri, immagino.
Il nuovo magazzino del Centro Studi Valle Imagna presso la Fondazione Legler
Nelle due centinaia circa di titoli e iniziative editoriali sono racchiusi ormai trent’anni di attività del sodalizio culturale. Ogni libro rivela una storia, non solo per il suo contenuto specifico, bensì in relazione alla ricerca e al contesto che l’ha espressa, alle vicissitudini dalla fase ideativa a quella progettuale ed esecutiva, sino alla ricerca dei finanziamenti necessari e alla sua divulgazione. Quanto lavoro si cela dietro ciascun libro che stiamo trasportando! Entusiasmi e confronti, speranze e delusioni. Progetti non sempre compresi. Quanti sanno riconoscere tutto questo lavoro disinteressato e nel contempo carico di significati profondi e autentici?
La colonna prosegue - Locatello, Selino Basso, Capizzone, Strozza, Almenno,…- e le riflessioni diventano sempre più incalzanti, per tratti anche provocatorie, soprattutto di fronte a una malcelata mancanza, a volte pure ostentata, di partecipazione delle istituzioni e della popolazione rispetto al futuro del Centro Studi Valle Imagna. Esiste da parte loro qualche interesse dichiarato che giustifichi l’esistenza del Centro Studi e la sua collocazione entro un’area geografica ben definita? E quali sono le istituzioni oggi in grado di rilevare l’esperienza accumulata in questi trent’anni di attività (non misurabile solo attraverso l’attività editoriale, anche se essa rappresenta un indice significativo)? Domande senza riposte.
Intanto continuo a macinare chilometri e i miei pensieri erranti si uniscono al destino di questi libri vagabondi ora diretti verso una nuova destinazione…
Sabato 13 novembre 2021
Colonna triste e ... "silenziosa", ma, secondo me, "urlante di sdegno" nei confronti di chi ha spodestato tanti libri preziosi, frutto di ricerche e di fatiche, storia e storie, presenti e passate... e nei confronti delle Istituzioni che non hanno preso posizione! Non penso però che la colonna sia passata indifferente!
RispondiEliminaSe va bene anche una Golf di 20 anni, sabato prossimo ci sarò anche io! Fatemi sapere
Adriana