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Visualizzazione dei post da giugno, 2022

ÜH... PINO!

La fienagione del maggengo è quasi ultimata anche quassù, in montagna. Rimangono da falciare i praticelli distanti dalle contrade, molti dei quali ancora sprovvisti di strade trattorali, dove il tempo pare si sia fermato, non intaccati dalla modernità, e si ripetono ogni anno fatiche ancestrali. Li chiamano “ l ö ch ”, ciascuno seguito dal proprio inconfondibile toponimo, identificativo del contesto, e costituiscono particolari isole ambientali di radura, ormai costantemente minacciate dall’avanzare inclemente e disordinato del bosco: l’immancabile stalletta si presenta come un fortino a presidio delle modeste produzioni agrarie nel pascoletto e sulle piccole “ sée” , nella boschina e sul fazzoletto di terra coltivato a prato stabile. Postazioni avanzate di controllo e governo del territorio, un tempo finalizzate soprattutto al sostentamento delle famiglie rurali. Nel l ö ch delle Patèrne, dove mi trovo in questo momento, il cui elemento onomastico mi riporta alle antiche prop