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Iniziative Centro Studi Valle Imagna

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PIZZAIOLO, COLLEZIONISTA E INSTANCABILE ANIMATORE DELLE VICENDE DELLA SUA VALLE

Stefano Frosio Stefano non è solo un bravo pizzaiolo, comproprietario, assieme ai suoi fratelli, di uno spazioso esercizio pubblico situato proprio nel centro della Felìsa , dove con una certa regolarità metto le gambe sotto il tavolo per gustare una prelibata pizza accompagnata da speck e stracchino (quello nostrano, prodotto dai nostri allevatori di monte), alternata all’immancabile Fumata Bianca, farcita con diversi ingredienti. Una vera esplosione di sapori alpini e mediterranei. I meno giovani sanno che questa pizza è stata voluta alla memoria di Dante, suo papà, per non dimenticare quando, la mattina del 28 ottobre 1958, dalla stufetta istallata in prossimità dell’abitazione del noto fotografo della Valle Imagna, ma in luogo accessibile e visibile da tutti, fuoriuscì il fumo bianco: da quel momento ol Capelù - così la popolazione della valle lo aveva soprannominato, in relazione al suo vistoso cappello nero a larghe tese – ha iniziato ad annunciare a gran voce l’imminente elezio...

ADDIO LUGANO BELLA...

Fuipiano Valle Imagna, contrada Arnosto, anni '60. Centro Studi Valle Imagna, Archivi della Memoria e delle Identità. Fotografia di Rinaldo Della Vite In questo periodo, spesso senza accorgermene, mi ritrovo a canticchiare o a fischiettare la nota canzone anarchica Addio Lugano bella...   Ogni riferimento ideologico rischia di essere oggi fuorviante. Restano, però, i comportamenti, che si ripetono nella storia, e le tensioni imperscrutabili dell’animo.  Un pensiero costante, come un tarlo, mi ronza per la testa: l'inspiegabile atteggiamento di chiusura della nuova Amministrazione di Fuipiano nei confronti del Centro Studi Valle Imagna. Un affronto dietro l'altro. Dapprima la bocciatura del programma Berghemhaus , poi il “sequestro” dei nostri libri depositati da anni in alcuni locali non utilizzati messi a disposizione dal Comune. E non è finita qui. Ora partono gli attacchi personali.  Ritorna, a bassa voce, il motivo musicale: … Cacciati al par dei malfattori .......

FENOMENOLOGIA DEL RASTRELLO

Le mie mani si fanno rastrello accarezzano la terra restituendole riconoscenza e cura come a una madre ormai malata… (Mirella Roncelli)   Nonostante la meccanizzazione agricola negli ultimi decenni sia entrata massicciamente nei processi lavorativi connessi alla gestione del prato e del pascolo, del campo e della stalla, anche nelle diverse produzioni zoo-casearie della montagna orobica, alcuni utensili tradizionali non sono mai stati abbandonati del tutto, anzi molti di essi continuano a convivere accanto ai moderni macchinari e ad essere comunemente utilizzati. In questo periodo, in modo particolare, mentre tutta la Valle Imagna vive la sua apoteosi con la fienagione, capita spesso di vedere nel prato contadini affaccendati con il rastrello impugnato tra le mani, come tanti cavalieri armati di lancia, utilizzato insieme al ranghinatore; nei medesimi prati vengono adoperate con energia antiche forche accanto a moderne rotoimballatrici, piccole moto-agricole e grossi trattori c...