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Iniziative Centro Studi Valle Imagna

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FENOMENOLOGIA DEL RASTRELLO

Le mie mani si fanno rastrello accarezzano la terra restituendole riconoscenza e cura come a una madre ormai malata… (Mirella Roncelli)   Nonostante la meccanizzazione agricola negli ultimi decenni sia entrata massicciamente nei processi lavorativi connessi alla gestione del prato e del pascolo, del campo e della stalla, anche nelle diverse produzioni zoo-casearie della montagna orobica, alcuni utensili tradizionali non sono mai stati abbandonati del tutto, anzi molti di essi continuano a convivere accanto ai moderni macchinari e ad essere comunemente utilizzati. In questo periodo, in modo particolare, mentre tutta la Valle Imagna vive la sua apoteosi con la fienagione, capita spesso di vedere nel prato contadini affaccendati con il rastrello impugnato tra le mani, come tanti cavalieri armati di lancia, utilizzato insieme al ranghinatore; nei medesimi prati vengono adoperate con energia antiche forche accanto a moderne rotoimballatrici, piccole moto-agricole e grossi trattori c...

ADDIO LUGANO BELLA...

Fuipiano Valle Imagna, contrada Arnosto, anni '60. Centro Studi Valle Imagna, Archivi della Memoria e delle Identità. Fotografia di Rinaldo Della Vite In questo periodo, spesso senza accorgermene, mi ritrovo a canticchiare o a fischiettare la nota canzone anarchica Addio Lugano bella...   Ogni riferimento ideologico rischia di essere oggi fuorviante. Restano, però, i comportamenti, che si ripetono nella storia, e le tensioni imperscrutabili dell’animo.  Un pensiero costante, come un tarlo, mi ronza per la testa: l'inspiegabile atteggiamento di chiusura della nuova Amministrazione di Fuipiano nei confronti del Centro Studi Valle Imagna. Un affronto dietro l'altro. Dapprima la bocciatura del programma Berghemhaus , poi il “sequestro” dei nostri libri depositati da anni in alcuni locali non utilizzati messi a disposizione dal Comune. E non è finita qui. Ora partono gli attacchi personali.  Ritorna, a bassa voce, il motivo musicale: … Cacciati al par dei malfattori .......

LA LEGGE DEL DEGRADO

Scrittura e libertà.     C’è chi scrive per mestiere, come fa il giornalista, e chi all’inseguimento di ambizioni letterarie. Non mi sento di appartenere né all’una né all’altra categoria, pur annoverando tra gli amici esponenti autorevoli di tali prestigiosi ambiti. Scrivo per dare sfogo alla necessità di comunicare sia con me stesso che con la realtà che vivo ogni giorno e nella quale sono immerso, profondamente dedito all’avventura della vita, durante il suo dispiegarsi tra le mille contraddizioni di tutti i giorni, nel solco accidentato e cosparso da una moltitudine di imprevisti e difficoltà. Scrivere è un ottimo esercizio per riflettere e per comunicare. A volte non ne posso proprio fare a meno, per dare vita a speranze e affinare semplici intuizioni, anche per scaricare delusioni e rabbie. Canto, con questa penna compressa tra il pollice, l’indice e il medio, il desiderio di vivere, la ricerca appassionata della mia storia immersa in quella delle generazioni passate, sp...