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PASSAGGIO A NORD-OVEST, IN TERRA BERGAMINA

  Non è passata inosservata la notizia che il Consiglio regionale della Lombardia abbia finanziato la manutenzione straordinaria della strada di collegamento Brumano-Morterone-Moggio-Vedeseta, rendendo quindi transitabile il collegamento rurale di circa sette chilometri (strade bianche) esistente tra la Valle Imagna, la Valsassina e la Valle Taleggio. E, come al solito, le polemiche incalzano e i partiti presi rendono difficile un dialogo pacato e spesso mascherano interessi di altra natura. Ho ricevuto la notizia mentre, proprio a Fuipiano, ero intento, con altri cari amici, al trasferimento del magazzino librario del Centro Studi Valle Imagna, ed ho esultato. Finalmente – mi sono detto – un segnale concreto e forte di attenzione a questi territori. Era stata, quella, una reazione a caldo, che confermo in queste riflessioni a distanza di giorni.   Nei secoli scorsi i valligiani hanno sviluppato particolari abilità e attitudini a spostarsi a piedi, percorrendo anche distanze consid

LA GRANDE “CIPOLLA” DELLA NOSTRA ESISTENZA

Le prime gelate del tardo autunno capitate all’improvviso, con freddo intenso e temperatura sotto gli zero gradi durante la notte, anticipano il sopraggiungere della stagione invernale ormai alle porte. Sulle alture tinte di bianco che circondano la valle, tanto a mezzogiorno in direzione della piana lombarda, quanto a Nord verso la Valle Taleggio, è arrivata la prima neve, mentre il Resegone domina sui villaggi dell’Alta Valle Imagna nella sua veste regale con manto d’ermellino. Vacche e manzette dei piccoli allevamenti di monte sino alla scorsa settimana popolavano ancora i prati per il pascolo del tersöl, rivelatosi abbondante: ora, però, si sono ritirate nelle stalle, con i fienili soprastanti rigonfi di fieno. Qualche coraggioso allevatore non si lascia intimorire dai primi grani di ghiaccio bianco-opachi che la mattina ricoprono le esili foglioline e gli steli d’erba nel prato e continua a lagà ‘ntùren àche e mansöi , offrendo però ai bovini in libertà la possibilità di un riparo

AMBIENTI UMANI E PENSIERI D’ALTRI TEMPI… IN ATTESA DEL NATALE

  Le principali feste tradizionali delle comunità contadine sparse sui versanti montani delle Orobie si sono sempre confrontate con il calendario religioso, seppure distribuite nel perenne susseguirsi dei lavori stagionali e delle necessità impellenti imposte dall’incessante peregrinare dei contadini tra prati e campi, pascoli e boschi, botteghe artigianali e cantieri edili,… Ol festù di San Luigi, infatti, anziché il 21 giugno – tempo di fienagione e di emigrazione – veniva di norma celebrato l’inverno, tra gennaio e febbraio, quando i giovani vivevano tutti in famiglia e non erano ancora partiti per le consuete campagne lavorative all’estero. Il tempo della festa aveva stretto un’antica alleanza col tempo del lavoro, anzi ne rappresentava una sorta di naturale conclusione. Ma si compenetrava anche con i contesti vissuti degli insediamenti rurali e dell'ambiente umano modellato e costruito dentro una natura difficile, non completamente ostile.   L’uomo, fatto a    immagine e somi

LIBRI E PENSIERI ERRANTI

  Una lenta schiera di veicoli, in movimento in ordine serrato, dieci automobili e due furgoncini, discendono la valle, da Fuipiano sino a Ponte San Pietro. Procedono compatti, in fila indiana con velocità costante di quaranta chilometri orari, come avviene nella formazione militare di una colonna di vecchi CM (ne guidavo uno, quando ero a fare il soldato). Il lento incedere è giustificato dal prezioso e pesante carico: quintali di libri da portare altrove. Oggi il Centro Studi Valle Imagna ha dato il via al trasferimento del proprio magazzino librario, da oltre dieci anni ospitato presso uno stabile del Comune di Fuipiano, in Alta Valle Imagna, che d’ora in poi ha trovato collocazione presso la Fondazione Legler di Brembate di Sopra. Si tratta di alcune decine di migliaia di volumi. Il reparto di veicoli, carichi all’inverosimile di libri, si è mosso in ordine chiuso sullo stesso itinerario diretto alla Bassa, lasciando alle spalle la bella chiesa di Fuipiano con il Resegone dietro